CON IL CUORE, OLTRE IL BUIO

Categoria: Documentari
Postato il 21/09/2022 da Vittorio Vespucci

“Con il cuore, oltre il buio - Voci di gente dal bastone bianco”, è un documentario dedicato a ciechi e ipovedenti.
Il documentario è una produzione del 2016 e dura 33 minuti. La regia è di Vittorio Vespucci, la direzione artistica è di Tommaso Vetrugno e il coordinamento esecutivo è di Nadia de Visini.
Si tratta di uno spaccato sulla quotidianità delle persone cieche e ipovedenti, per sfatare il luogo comune che avere una vita come tutti gli altri non sia possibile.

Un documentario dedicato ai ciechi e agli ipovedenti

“Con il cuore, oltre il buio - Voci di gente dal bastone bianco” è un documenatario ideato da Vittorio Vespucci e Tommaso Vetrugno, con la regia di Vittorio Vespucci.
Il documentario è stato realizzato allo scopo di far comprendere alle persone normo dotate e al mondo del lavoro che le persone affette da deficit visivo hanno la possibilità di integrarsi e realizzarsi nella vita sociale e nel lavoro.
Si narra delle condizioni di vita di ciechi e ipovedenti mediante una sintetica analisi delle problematiche più comuni presenti nella nostra società e di come sia possibile affrontarle e superarle.
I protagonisti raccontano della propria condizione, delle difficoltà incontrate nel corso della vita e dei loro piccoli e grandi successi, ottenuti con sacrificio e caparbietà.
Le musiche sono di Dubois, la voce narrante di Cinzia Laterza e la voce delle audiodescrizioni di Alberto Cantone. Hanno partecipato: Adriano Cabianca, Silvano Cogo, Maurizio de Visini, Gesuina Maccari, Marina Tescari, Silvana Valente. Ha collaborato l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, sezione di Vicenza.

Note di regia (Vittorio Vespucci)

L’opinione che comunemente si ha della disabilità visiva è influenzata dal pregiudizio e intrisa di pietismo. Anche io, prima di affrontare il tema, avevo un'idea distorta di questa realtà. La necessità di mantenere il giusto equilibrio narrativo mantenendo le distanze da un anacronistico sentimento di commiserazione e, all’estremo opposto, dall'enfatizzazione di una condizione comunque non sempre facile da vivere, ci ha fatto propendere per uno stile narrativo sobrio ma che, allo stesso tempo, mettesse in risalto emozioni e sentimenti.
La scelta di montare in sequenza gli stralci delle interviste realizzate ai protagonisti è 3 funzionale al fare emergere, con naturalezza e in crescendo, i punti di forza e i limiti intrinsechi, estrinsechi ed indotti della condizione dell'essere ciechi o ipovedenti.
Prima di cominciare le riprese temevo che la presenza di microfoni e macchine da presa intimorissero gli intervistati, che avrebbero potuto percepire la nostra presenza come una violazione alla propria intimità. L’occhio indiscreto della telecamera che scruta i volti per scavare nell’anima può, a volte, risultare sgradito a chi deve svelare qualcosa di intimo e personale. E invece no! Sono stati loro, i protagonisti, ad aprirsi spontaneamente e a parlare della propria vita con una naturalezza disarmante.
Mi sono trovato al cospetto di persone brillanti, integrate e piene di gioia di vivere. Individui completamente differenti dalle figure tristi e rassegnate che, nella mia mente, immaginavo. L'energia vitale che mi hanno trasmesso è un dono che porterò con me per sempre. Con il cuore si può superare ogni ostacolo. Il buio era solo nella mia immaginazione.


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